Il calcio sa scrivere copioni che nemmeno il miglior sceneggiatore oserebbe immaginare. Domenica 7 dicembre 2025, esattamente due anni dopo aver ricevuto la cittadinanza onoraria di Napoli, Luciano Spalletti varcherà il cancello dello stadio Diego Armando Maradona per sedersi sulla panchina avversaria. Non una panchina qualsiasi: quella della Juventus, la rivale storica, l’eterna nemica.
Una data che non può essere casuale
Il 7 dicembre 2023 il Comune di Napoli celebrava l’uomo che aveva riportato lo scudetto all’ombra del Vesuvio dopo 33 anni. La laudatio fu affidata al professor Bruno Siciliano, tifoso e accademico, che descrisse il miracolo sportivo compiuto da un allenatore toscano capace di farsi adottare da una città intera. Quel giorno Spalletti mostrava orgoglioso il tatuaggio sul braccio: lo scudetto tricolore, simbolo di un legame che sembrava indissolubile.
Ventiquattro mesi dopo, la stessa data segna il ritorno dell’artefice del terzo titolo come condottiero della Vecchia Signora. Una coincidenza che divide Napoli: c’è chi è pronto a fischiarlo per il “tradimento” della firma con i bianconeri, chi vuole applaudirlo per quanto costruito in due anni straordinari, chi preferisce l’indifferenza. “Quale sarà il loro comportamento non lo so”, ha ammesso lo stesso Spalletti dopo la vittoria contro l’Udinese in Coppa Italia.
Conte vs Spalletti: la prima volta dopo 1500 panchine
Il destino aggiunge un ulteriore intreccio a questa partita già carica di significati. Nonostante oltre 1500 panchine complessive in carriera, Antonio Conte e Luciano Spalletti non si sono mai affrontati direttamente in una partita ufficiale. L’unico precedente risale al 2019, quando Conte subentrò a Spalletti sulla panchina dell’Inter: una staffetta, non uno scontro.
Ora i due allenatori campioni d’Italia con le rispettive attuali avversarie si ritrovano faccia a faccia. Conte ha costruito il suo mito proprio alla Juventus, vincendo tre scudetti consecutivi prima di lasciare Torino. Spalletti ha scritto la storia del Napoli, riportando il tricolore in una città che attendeva da oltre tre decenni. Domenica entrambi siederanno sulla panchina “sbagliata” rispetto al loro passato glorioso.
L’atmosfera che attende Spalletti
La Juventus ha scelto di non pernottare a Napoli alla vigilia del match. La squadra partirà dalla Continassa domenica mattina con un volo privato, pranzerà in un hotel del capoluogo campano e si dirigerà direttamente allo stadio. Una decisione che mira a evitare le tradizionali contestazioni notturne riservate ai bianconeri: fuochi d’artificio, clacson e cori sotto le finestre dell’albergo.
Per Spalletti sarà comunque un’emozione incandescente, come lui stesso ha definito il ritorno nella “sua” Napoli. “Lì ho tantissimi amici e bambini che mi aspettano”, ha raccontato riferendosi al suo impegno sociale fuori dal campo durante il biennio azzurro. Un patrimonio emotivo che la scelta di accettare la panchina juventina ha inevitabilmente incrinato agli occhi di una parte del tifo.
Il Napoli di Conte non si ferma
Antonio Conte sta vivendo una stagione straordinaria alla guida degli azzurri. Dopo aver vinto lo scudetto all’ultima giornata nella sua prima stagione, ha costruito una squadra solida che viaggia in testa alla classifica insieme al Milan di Allegri. Quattro vittorie consecutive, compreso il successo all’Olimpico contro la Roma, testimoniano la crescita di un gruppo che ha saputo metabolizzare le pesanti assenze a centrocampo.
Senza Lobotka, Anguissa, Gilmour e De Bruyne, Conte è costretto a inventare soluzioni d’emergenza. Ma la risposta della squadra è stata sempre positiva: McTominay ha preso in mano le redini del centrocampo, mentre Hojlund sta ripagando la fiducia con numeri da capocannoniere. Il danese, fortemente voluto dallo stesso Conte, ha segnato otto gol nelle prime dieci partite, rilanciando una carriera che al Manchester United sembrava essersi arenata.
La Juve senza Vlahovic cerca l’impresa
Il grave infortunio di Dusan Vlahovic, che terrà il serbo lontano dai campi per tre-quattro mesi, ha stravolto i piani offensivi di Spalletti. Il tecnico toscano dovrà affidarsi a Jonathan David, arrivato in estate a parametro zero dal Lille dopo aver segnato 109 gol in 232 partite con i francesi. Al fianco del canadese, il talento cristallino di Kenan Yildiz: a soli 20 anni il turco è diventato il capitano più giovane della storia juventina ed è reduce da un 2025 straordinario con 13 reti e 8 assist in tutte le competizioni.
Anche la difesa è in emergenza: oltre a Gatti, Spalletti deve rinunciare a diversi elementi chiave. La soluzione Koopmeiners come braccetto di destra sembra l’unica percorribile per garantire equilibrio tra i reparti.
I numeri che raccontano la sfida
Il Napoli è imbattuto al Maradona da un anno solare: se non perdesse, eguaglierebbe un record che resiste dal 1987. Contro la Juventus, poi, gli azzurri hanno vinto le ultime sei partite casalinghe consecutive. L’ultimo successo bianconero in trasferta risale al marzo 2019, quando Allegri guidava la squadra alla vittoria per 2-1.
Nei confronti totali di Serie A, la Juventus comanda con 71 vittorie contro 38 del Napoli e 49 pareggi. Ma la tendenza recente è chiara: dal 2020 nessuna squadra ha battuto più volte i bianconeri dei partenopei in campionato.
Come e dove seguire la partita
Napoli-Juventus sarà trasmessa in esclusiva su DAZN con calcio d’inizio alle ore 20:45. Per gli abbonati al doppio pacchetto DAZN-Sky, la partita sarà visibile anche su DAZN1 (canale 214). A dirigere l’incontro sarà Federico La Penna della sezione di Roma.
Il verdetto del Maradona
Domenica sera lo stadio Diego Armando Maradona emetterà la sua sentenza su Luciano Spalletti. Tra chi lo ringrazierà per sempre per lo scudetto e chi non perdonerà la scelta di passare alla Juventus, il tecnico toscano vivrà un concentrato di emozioni uniche. Ma sul campo, come lui stesso ha ricordato, conterà solo il risultato: una partita che può valere già una stagione intera, per entrambe le squadre.
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