L’immagine della giornata
David Neres che corre a perdifiato per 80 metri di campo, palla incollata al piede, con Cristante che prova inutilmente a rincorrerlo. È la fotografia perfetta di una giornata che ha ribaltato la classifica: il brasiliano riceve da Hojlund dopo un recupero di Rrahmani al limite dell’area — la Roma protesta per un fallo su Koné, ma l’arbitro lascia correre — e parte come un treno. Brucia chiunque, arriva davanti a Svilar e lo batte con la freddezza di chi sa che quel gol vale il primo posto.
L’Olimpico ammutolisce, 60.000 tifosi giallorossi restano di ghiaccio. Conte esulta contenuto, Gasperini guarda impotente dalla tribuna (squalificato). La Roma, fino a ieri capolista solitaria con 27 punti e la miglior difesa del campionato, si ritrova quarta in un battito di ciglia. Al 90′ Baldanzi ha la palla del pareggio sui piedi, ma Milinkovic-Savic si distende e salva tutto. Il Napoli porta a casa tre punti pesantissimi.
Chi ride
Il Napoli rinasce dalle ceneri di Bologna e si riprende la vetta, agganciando il Milan a quota 28. Tre vittorie consecutive tra campionato e Champions (Atalanta, Qarabag e Roma), un Neres in stato di grazia e un Conte che ha ritrovato l’anima della squadra. Nel post-partita il tecnico salentino non si nasconde: “È un momento da elmetto, difendere lo scudetto sarà dura. Ma se vogliamo, possiamo.” Il messaggio allo spogliatoio è chiaro. E pensare che il Napoli è arrivato all’Olimpico in emergenza totale: senza De Bruyne, Anguissa, Lukaku, Gilmour (operato lunedì per pubalgia) e Meret. Conte ha fatto di necessità virtù.
Il Milan di Allegri si gode il primato condiviso grazie al guizzo di Leao al 53′ contro la Lazio: zampata da due passi su assist di Tomori, dopo un’azione in velocità sulla sinistra. I rossoneri soffrono nel primo tempo — Maignan para tutto su Gila e Zaccagni — ma nella ripresa cambiano passo. Il finale è da Far West: Collu richiamato al VAR per un presunto tocco di mano di Pavlovic, sette minuti di revisione, Allegri espulso, Ianni (vice di Sarri) cacciato, si gioca fino al 103′. Alla fine niente rigore, ma la Lazio va in silenzio stampa. Adani commenta durissimo: “Muore ufficialmente il mestiere dell’arbitro.”
L’Inter si rialza a Pisa con la doppietta di un Lautaro Martinez furioso, tornato a ruggire dopo le sconfitte con Milan e Atletico Madrid. Il Toro risponde sul campo a chi lo criticava: due gol e tre punti che riportano i nerazzurri a -1 dalla vetta. Chivu tira un sospiro di sollievo, la crisi è archiviata (per ora). L’Inter sale a 27 punti, agganciando proprio la Roma.
La Juventus ritrova il sorriso grazie a Kenan Yildiz: doppietta da fenomeno per rimontare il Cagliari dopo il vantaggio di Esposito. Il turco segna due gol in tre minuti tra il 27′ e il recupero del primo tempo, Spalletti lo esalta: “È un extra top, sa creare dal nulla cose che possono portare alla vittoria.” Unica nota stonata: Vlahovic esce per uno stiramento, tempi di recupero da valutare. I bianconeri salgono a 23 punti, a -5 dalla vetta.
E il Genoa di Daniele De Rossi finalmente vince: 2-1 al Verona in rimonta, con Colombo che pareggia al 40′ dopo il vantaggio di Belghali e Thorsby che firma il sorpasso al 62′. Per DDR è la prima vittoria in rossoblù, fondamentale per staccare la zona retrocessione. L’Udinese espugna Parma 2-0 con Zaniolo e Davis (rigore), approfittando dei regali dei ducali: uscita folle di Corvi e poi Troilo che causa penalty e si fa espellere.
Menzione speciale per il Lecce, che batte il Torino 2-1 al Via del Mare con Falcone eroe: para un rigore ad Asllani al 91′ e salva tre punti d’oro. E il Como di Fabregas vince venerdì 2-0 contro il Sassuolo, confermandosi la sorpresa più bella del campionato: sesto posto a 24 punti, zona Europa.
Chi piange
La Roma esce dall’Olimpico con l’amaro in bocca: primo posto perso, sconfitta negli scontri diretti (la terza dopo Milan e Inter), e la sensazione di non essere ancora pronta per il tavolo delle grandi. Zero tiri nello specchio per larghi tratti della partita, Dybala entrato troppo tardi, Ferguson impalpabile. Gasperini ha osservato impotente dalla tribuna, espulso nel turno precedente. La difesa migliore del campionato (solo 7 gol subiti) non è bastata: quando serve segnare, la Roma non ha un bomber. Dovbyk è ancora fuori, Ferguson non è la soluzione.
La Fiorentina sprofonda sempre più nel baratro: 0-2 a Bergamo, tredicesima giornata senza vittorie. Numeri da incubo: zero successi, 6 punti, ultima insieme al Verona. Solo una volta nella storia del campionato a 3 punti una squadra si è salvata partendo così male. Vanoli è arrivato da poche settimane ma non trova soluzioni: Dzeko è un fantasma (fischiato dai suoi ex tifosi a Bergamo), Gudmundsson non incide, la difesa balla. Giovedì la sconfitta in Conference con l’AEK Atene (0-1) aveva già suonato l’allarme. Ora è emergenza vera.
Il Verona di Zanetti resta ultimo a 6 punti: sette sconfitte e zero vittorie in tredici giornate. Dopo il ko di Genova si parla già di esonero. Belghali illude al 21′, poi il Grifone rimonta e i gialloblù crollano ancora. Domenica prossima c’è l’Atalanta: servirebbe un miracolo.
Il Parma di Cuesta crolla 0-2 in casa con l’Udinese, tradito dagli errori individuali. Corvi regala il primo gol a Zaniolo con un’uscita scellerata, Troilo causa rigore e si fa espellere. Undici punti, zona pericolosa. La Lazio esce da San Siro furiosa per le decisioni arbitrali, ma resta a 18 punti, lontana dalla zona Champions. E il Cagliari di Pisacane incassa la nona partita senza vittorie: Esposito illude, Yildiz spegne i sogni.
Il dato sorprendente
La Roma ha perso tutti e tre gli scontri diretti stagionali: Milan (0-1), Inter (qualche settimana fa) e ora Napoli (0-1). Zero punti contro le prime quattro della classifica. Eppure contro tutte le altre ha fatto 27 punti in 9 partite — media da scudetto. Due campionati diversi nella stessa stagione: dominante con le medio-piccole, fragile con le grandi. È il limite che Gasperini dovrà colmare se vuole davvero puntare al titolo.
Cosa ci portiamo a casa
Il Napoli ha ritrovato l’elmetto e la fame da scudetto. Conte ha dimostrato che anche in emergenza totale questa squadra sa vincere le partite che contano. Il Milan guida ma tra mille polemiche — il caso VAR di sabato sera lascerà strascichi. L’Inter si aggrappa a Lautaro e alla sua rabbia agonistica: quando il Toro ruggisce, i nerazzurri fanno paura. La Juventus ha trovato in Yildiz il suo nuovo gioiello, ma perde Vlahovic nel momento peggiore.
E in fondo alla classifica, Fiorentina e Verona sono già in emergenza totale: 6 punti a testa, zero vittorie, gennaio lontano. Per una delle due, forse per entrambe, potrebbe essere già troppo tardi. Il mercato di riparazione sarà decisivo, ma intanto i punti volano via.
Prossimo turno: il Napoli ospita la Juventus di Spalletti al Maradona, la Roma va a Cagliari per leccarsi le ferite. E la Fiorentina riceve il Sassuolo: se non ora, quando?
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